Online la nuova bibliografia sulle migrazioni.
Le migrazioni sono perturbanti l’ordine politico e simbolico dello Stato, perché ne svelano l’artificialità, la totale invenzione, la mancanza di fondamenti di riferimento per le sue frontiere, per il senso di appartenenza su cui si baserebbe, per l’unità (nazionale) che lo caratterizzerebbe e dovrebbe garantire.
La presenza dei migranti è perturbante l’ordine costituito in quanto pone in questione l’ordine nazionale, sia dei loro paesi d’origine, dei quali mostra l’incapacità di trattenerli, sia dei loro paesi di arrivo, dei quali mostra l’incapacità di tenerli fuori.
[Gennaro Avallone, Liberare le migrazioni]
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